martedì 20 luglio 2010

Luce alterna

Ho impiegato molto tempo ad arrendermi alla tenebra. Un'eccelsa considerazione di me e dei miei simili, la densa angoscia dell'assenza e una tenace infanzia idealista mi avrebbero voluto tedoforo impavido di luce, Verità, protese alle mille vie che s'incontrano nel cammino di una vita. Che sorpresa quindi -immaginatevi- quando provai a comparare le misere fiaccole di questo orgoglio umano, di questa ragione, con l'infinita distesa delle tenebre immense, fuori di me! - ma anche più dentro, negli anfratti silenziosi di questo mistero che siamo per noi stessi.
Credo che Marlowe dovette sentire qualcosa di simile sul suo piccolo battello, ai piedi della foresta vergine, selvaggia, pulsante di vita e di morte ai loro apici. Dev'essere così che si sente una corda di violino, nell'istante infinito tra due colpi d'archetto. Sostanza precaria, incerta. Vibrare.
Capii allora che ciò che siamo è luce alterna. Scintille sfolgoranti, calde, dolci come la certezza che annulla il buio, che sfondano le architetture della notte e puntano oltre, per poi ricadere, l'istante successivo, nell'abisso più nero, come un razzo senza più carburante, senza alcuna propulsione.

Così questo blog non sarà una Bibbia ricolma di vero - neppure se parlasse solo di me. Non crederà mai di ridurre a teoria, sciupandola, l'immensità della vita.
Sarà piuttosto una traccia di pensieri, di riflessioni, ricordi, racconti; una mappa di luci come note a margine di un grande buio.

Emmanuel

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